Povero Cartesio (ossia esasperate considerazioni sul CAD erectus)
Quale è la differenza principale tra il disegno tecnico e quello artistico? Io credo che sia il controllo della precisione. Una cosa è disegnare un pupazzo, un'altra è disegnare un'automobile o un infisso. Se il pupazzo è poco più largo del previsto, poco male, se l'infisso è 2 millimetri più alto, non si chiude! In architettura, dove il disegno deve essere più "fedele" possibile, questi problemi non possono essere trascurati. Nel disegno "manuale", quello che produce modelli grafici, il controllo della precisione era affidato alla perizia manuale del disegnatore e ai sistemi di quotatura; nel disegno assisitito, quello che produce modelli informatici, il problema si fa di poco più complesso (vedremo a breve come). Forse è tutto frutto del caso, ma ho il fondato sospetto che per molti operatori del settore, questo incremento di difficoltà induca a ignorare il problema (in quindici anni dedicati al disegno assistito, di cui molti dedicati alla didattica, ne ho viste di tutti i colori).
Prendiamo come esempio il caso peggiore (ma poi non così raro): come affronta la stesura di un progetto il peggiore degli utenti AutoCAD. Avviato il programma, lancia il comando per disegnare le linee e indica con il cursore un punto nell'area di disegno. Il tapino non lo sa, ma ha appena creato un piccolo mostro. L'area di lavoro di AutoCAD (più esattamente Spazio Modello) ha dimensioni indefinite e viene discretizzata dal programma con una precisione di 16 cifre decimali, quindi il punto indicato "a caso", senza preoccuparsi di impostare aiuti per il disegno, può avere coordinate del tipo: 37.14525617,9.24216252. La cosa peggiore poi è che da questo primo punto, indicato con tanta maestria, si sviluppa tutto il resto del disegno, per cui ogni riferimento è localizzato con valori folli, tutto il disegno fluttua nello spazio con coordinate inique. Quel primo nefasto punto, comporta anche un altro problema: se il modello DWG, dovesse essere esportato in un altro software, che interpreta le Unità AutoCAD in metri, il modello ha origine a circa 37,9 metri dall'origine del sistema di riferimento, insomma è tutto spostato da una parte. Ma non è tutto, si arriva a fare di peggio.
I sistemi CAD, può sembrare strano, hanno anch'essi una qualche poesia: l'esattezza legata al disegno vettoriale. Se disegno con il CAD un segmento lungo 8 unità, è lungo 8, non qualcosa che si avvicina a quella misura. Diversamente da quanto accade nei modelli grafici, dove l'incertezza grafica è sempre presente (a causa delle limtate possibilità degli strumenti di disegno e dell'occhio umano), nei modelli informatici si può e si deve tendere all'assolutezza delle misure. Alla luce di queste considerazioni, non è lecito modellare due pilastri che distano tra di essi 5.1124785 unità, anche perchè in cantiere quella misura fa ribrezzo.
L'homo erectus ha popolato il nostro pianeta in un periodo compreso tra gli 1,7 milioni e i 50.000 anni fa. Il primo fossile di erectus fu trovato da Eugéne Dubois nel 1891, a Giava, lo chiamò Pitecantropo. Probabilmente fu il primo uomo a utilizzare il fuoco e a diffondersi in massa in Asia e Europa.
La finetra di AutoCAD, richiamata dal menù Format > Units, dove impostare il numero di cifre decimali visualizzate (quelle elaborate sono sempre 16).
Eppure l'icona degli assi cartesiani è lì, monito evidente per chi ignora l'amico Cartesio. I comandi Distance e Id sono indispensabili per verificare distanze e coordinate. Nella figura accanto, si è disegnato un segmento senza avvalersi di coordinate, il comando ID consente di verificare le coordinate X e Y del primo punto indicato. Aumentando il numero di cifre decimali visibili, si scopre sempre più come quel punto sia improbabile.
Per dimostrare la vericidità di quanto sopra enfatizzato, vi invito a sfogliare una delle belle riviste di computer grafica che arricchiscono le nostre edicole. Troverete tanti e ottimi tutorials, ma anche alcuni dove, per modellare un'automobile, vi si invita a disporre una foto di profilo nello sfondo di un programma di grafica e a ricalcarla con il cursore. Ricalcarla, come si fa con la matita e un foglio di carta trasparente posato sopra a una foto. Sembra strano, ma in molte pubblicazioni del settore, spesso non si fa cenno a una misura o a una coordinata, come fossero numeri inutili! Eppur si parla di architettura o di design! Ecco, questo è il CAD erectus, dove si disegna come se, anzi peggio, il mouse avesse sostituito la matita dimenticandosi delle più elementari regole del disegno (che sono sempre le stesse). Ogni tratto ha il suo significato e una linea, anche se disegnata a mano, corrisponde a una lunghezza, che non può e non deve essere un numero astruso. Le considerazioni in merito potrebbero non finire, mi limito a una sola ancora: perchè si realizzano modelli d'architettura con software creati per il cinema, ignorando i tanti ed efficienti software CAD disponibili? Perchè costruire modelli di design con Maya se la stessa casa produttrice ha appositamente creato AliasStudio?.
Non è possibile che nel XXI secolo noi si debba ignorare il lavoro del signor Descartes. Il fatidico primo punto da cui si inizia a modellare può facilmente essere il punto di coordinate 0,0, fatte coincidere con un punto caratteristico del progetto, il punto di origine del nostro riferimento. Tutto il modello sarà riferito a quel punto e in un qualsiasi momento potremo conoscere la distanza da esso, di uno qualsiasi dei punti che posizioneremo; traendone notevole sollievo perchè confortati dalle ascisse, dalle ordinate e dalle quote che indicheranno la posizone di una porta, di un balcone o di pistone. Tutti i software CAD offrono strumenti per controllare le cordinate di un punto (snap, osnap, imput numerico, coordinate cartesiane, polari, sferiche, cilindriche....). Altrettanti strumenti sono forniti per controllare le distanze, per non parlare delle curvature (ma sarebbe chiedere troppo). Se proprio si ha la necessità ricalcare qualcosa, lo faremo cercando di recuperare distanze e angoli ragionati e ragionevoli.
In conclusione non è che ci voglia molto per passare al CAD sapiens, basterà ricordarsi di Cartesio, il primo a dare una risposta organica alla necessità di un riferimento. Chi non controlla la precisione del suo progetto non fa CAD, non produce architettura, ma grafica (che è un'altra cosa e rispettabilissima). Meglio tornare alla matita allora, è più diretta e molto più difficile da utilizzare che un PC. L'architettura non è cosa personale, ma pubblica e come tale ha le sue regole.
La porzione della scheda Options > Units di Rhino, richiamata dal menù Tools > Options, dove impostare tolleranze e numero di cifre decimali visualizzate.
Il comando Id in una riga di comando dinamica
Ad ogni software il suo compito. Maya è stato creato principalmente per realizzare effetti speciali per il cinema, perchè dovrebbe utilizzarlo un architetto, interessato ad altri aspetti della modellazione informatica? La stessa azienda produce uno dei software di riferimento nella progettazione: AliasStudio (prima Studiotools).