Alcune novità nelle ultime versioni di AutoCAD: la modellazione 3D
In questa prima pagina dedicata all’aggiornamento di AutoCAD alla versione 2007, illustreremo le novità introdotte limitatamente alla modellazione 3D. A breve saranno online altre pagine dedicate ad altri aspetti dell’ultimo aggiornamento del programma.
Per quanto concerne la modellazione tridimensionale questo aggiornamento è decisamente rilevante, sono forniti comandi che attendevamo da anni per riuscire finalmente a modellare quelle forme più complesse prima impossibili.
Tavolozze
La prima novità che notiamo, non prettamente relativa al tridimensionale ma all’interfaccia in generale del programma, è la presenza di nuove palette (tavolozze), apribili mediante il menù
Tools > Palettes e diversamente organizzate rispetto alle precedenti realese.
In fig.1 riportiamo la Dashboard (cruscotto) e la Tool Palette, che ne raccoglie molte tramite delle schede poste sul suo fianco. La piccola icona posta in basso nella loro barra di ancoraggio (indicata in fig.1), apre un menù con cui personalizzare la tavolozza. È possibile cambiare la posizione di ancoraggio (destra o sinistra), rendere la tavolozza autonascondibile, renderla semitrasparente (così da non coprire il disegno) e altro ancora. Queste tavolozze sono molto utili per avviare alcuni dei comandi che di seguito illustreremo.
Creazione modelli tridimensionali
Un nuovo comando che può risultare utile per la modellazione d’architettura è Polysolid. Consente di produrre direttamente un solido di estrusione lungo una traiettoria. La traiettoria può essere un oggetto già disegnato (come la polilinea in fig.2), sfruttando l’opzione Object, o può essere indicata interattivamente dentro al comando stesso. Questo comando può essere interpretato come l’estensione di Polyline pensata per la modellazione di muri. Indicata la traiettoria, il programma posa su questa un solido derivato da un profilo rettangolare, di cui si sono specificate larghezza e altezza:
Command: _Polysolid Specify start point or [Object/Height/Width/Justify] <Object>:
Command: _Polysolid Specify start point or [Object/Height/Width/Justify] <Object>:
Finalmente AutoCAD offre la possibilità di modellare eliche e spirali con il comando Elix (fig.3).
I comandi di modellazione Extrude, Sweep, Loft e Revolve ora possono produrre solidi o superfici, a seconda che gli oggetti profilo e/o percorso di estrusione siano chiusi
o aperti (da cui il cambio di nome della toolbar Solid in Modelling). Il comando Sweep (fig.4a) costituisce un’evoluzione di Extrude (fig.4b). Questo comando di nuova introduzione, già presente in moltissimi software CAD, aggiunge la possibilità di controllare l’allineamento del profilo durante il suo sviluppo lungo il percorso (opzione Align).
Anche Loft è un comando di nuova intriduzione, capace di generare solidi o superfici grazie a l’indicazione di più curve di sezione. Da queste il programma produce un modello sviluppato secondo le indicazioni date in una finestra di dialogo (fig.5), in cui è possibile regolare l’angolo di attacco dello sviluppo con le curve sezione. Il comando può essere guidato anche con un percorso (Path) (fig.6) o più linee guida (Guides).
Command: _loft
Select cross-sections in lofting order:
Enter an option [Guides/Path/Cross-sections only] <Cross-sections only>:

Il Loft di AutoCAD però ancora non può competere, per situazioni più complesse (fig.7), con quello offerto da altri software.
AutoCAD 2007 offre la possibilità di generare superfici piane da oggetti bidimensionali che definiscono un’area chiusa grazie al comando Planesurf. Queste superfici piane possono poi essere convertite in solidi estrusi grazie al comando Thicken.
Modifica modelli tridimensionali
Il comando Slice ora può avvalersi non solo di un piano, ma anche di una superficie di taglio (fig.8)
Tra le novità introdotte dalla versione 2007, spicca l’accenno alla modellazione parametrica. Un solido o una superficie possono essere modificati tramite le grip, come visibile in fig.1 dove un cono subisce l’allargamento della sua base, o come in fig.9 dove una superficie prodotta con estrusione lungo un percorso viene modificata trascinando una grip posta su questo.
Nella fig.10 la modifica con le grip interessa un parallelepipedo che è stato scavato con operazione booleana.
Altra novità è la modifica a livello di sub-oggetto. Procedendo a un click di selezione con il tasto [Ctrl] premuto, si ha la possibilità di selezionare e quindi modificare un vertice (fig.11), uno spigolo (fig.12) o una faccia (fig.13), di un solido.
Quando si attivano le grips di un oggetto, il programma posiziona nell’area di disegno il Grip Tool (fig.14). Si tratta di uno strumento dedicato a vincolare traslazioni e rotazioni degli oggetti. In fig.14 si sta trascinando un parallelepipedo parallelamente a Z, agendo sulla maniglia blu (ora gialla) del Grip Tool. Nella fig.15 si sta ruotando un parallelepipedo intorno a una retta parallela all’asse Y. Le icone per avviare questi strumenti si trovano nella barra degli strumenti Modelling.
Il comando Presspull è stato aggiunto per consentire la rapida realizzazione di estrusioni. Qualsiasi area chiusa, definita da uno o più oggetti, può subire il press & pull. Se l’area chiusa è complanare con la faccia di un solido, il press & pull si fonde con esso (fig.16). In fig.17 è illustrata la differente azione di Extrude e di Presspull su un’area chiusa definita da quattro segmenti. Nel primo caso, non trattandosi di un oggetto unico, si producono quattro superfici piane; nel secondo si ricava un solido.
Il comando Sectionplane, rappresenta l’evoluzione di Section (ancora disponibile). Il nuovo comando consente di creare un oggetto piano di sezione e gestire questo per automatizzare la creazione di sezioni. Il posizionamento del piano di sezione è agevolato dall’opzione Orthographic Command:_sectionplane Select face or any point to locate section line or [Draw section/Orthographic]:
Quattro nuovi tipi di grips (fig.18) consentono di controllare la sezione: una per traslarla, una per sceglierne la tipologia (piana, contorno, volume), una per invertirne il verso, una per ruotarla. Il menù contestuale, aperto dal click destro con il piano di sezione selezionato, rende disponibili diverse voci tra cui: quella necessaria a richiamare la finestra delle proprietà (fig.19), quella per far vedere comunque le parti anteriori alla sezione, quella per sviluppare la sezione su più piani (fig.20).
L’introduzione dell’UCS dinamico, attivabile nella barra di stato (fig.20) consente di orientare automaticamente gli assi alla faccia di un solido, semplicemente portando il cursore su questa (fig.21). L’UCS così attivato resta in funzione per la sola durata del comando.
Anche gli aiuti per il disegno sono cresciuti per facilitare il disegno tridimensionale. È stato aggiunto il polar tracking lungo la direzione Z. Anche la modalità Ortho ora supporta la direzione di Z.